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22 MARZO : GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA




La giornata mondiale dell'acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all'interno delle direttive dell'agenda 21, risultato della conferenza di Rio.


 


 


Vi è un legame indissolubile tra acqua e bottiglia. Ma quando è iniziato l'imbottigliamento dell'acqua?

L'industria dell'acqua minerale nasce nel 800. A Saratoga, l’acqua delle sorgenti minerali fu imbottigliata per la prima volta secondo processi industriali nel 1820. In Italia nel 1899, viene fondata la Società per l’imbottigliamento dell’acqua di San Pellegrino.

Ma negli anni '70 grazie alla pubblicità e al boom economico raggiunge le tavole degli italiani complice anche l'introduzione delle bottiglie in PET.

Ma chi fu il creatore dell'imbottigliamento dell'acqua nelle bottiglie in PET?

Bisogna precisare che il PET era già stato inventata nel 1941 da John Rex Whinfield e James Tennant Dickson, ma nel 1973 l'ingegnere Nathaniel Convers Wyeth lo brevetta intuendo il potenziale nell'industria alimentare, una nota da tener conto senza dubbio è che ai tempi le bevande gassose erano contenute in bottiglie di vetro dato che i contenitori in prolipropilene non erano idonei e fu proprio Wyeth osservando le problematiche della bottiglia in prolipropilene ad avere la brillante deduzione di adoperare il PET in quanto più resistente e più flessibile. In breve tempo le bottiglie in PET soppiantarono quelle in PVC, usate già agli inizi degli anni Settanta per l'acqua minerale non frizzante.

Purtroppo l'industria dell'acqua produce tonnellate di rifiuti e negli ultimi anni fortunatamente si sta diffondendo una coscienza ecologica che permette di ridurre la produzione di questi rifiuti anche se minima. Infatti, una ricerca condotta da Toluna per il gruppo Culligan a febbraio 2021 è emerso che il 76 % degli intervistati italiani crede che per un minor impatto ambientale il PET debba essere sostituito con alternative ecologiche come la borraccia riutilizzabile e preferendo l'acqua dei rubinetti.

Il 59% del campione intervistato preferisce ancora consumare acqua minerale in bottiglia a casa mentre la percentuale sale al 66% quando ci si trova fuori casa.

Inoltre, ricerca rileva che il 60% degli intervistati in Italia è consapevole che l’abuso di oggetti in plastica monouso come le bottiglie d’acqua minerale è dannoso per l’ambiente e che la loro riciclabilità non risolve il problema ecologico. Nel nostro Paese, il tasso di riciclo della plastica è pari al 29% sul totale della raccolta mentre il resto finisce negli inceneritori o nelle discariche.

È così che l’Italia conserva il primato europeo per il consumo di acqua minerale, con ben 8 miliardi l’anno di bottiglie acquistate. In Olanda e UK, rispettivamente l’83%, il 70% degli intervistati predilige il consumo di acqua del rubinetto a casa propria.

Il consumo di acqua in bottiglia quest'anno ha avuto un aumento pari al +2% rispetto all’anno precedente.

Un altro dato da tenere in forte considerazione è che il 50 % degli intervistati italiani è convinto che l'acqua del rubinetto sia meno sicura di quella imbottigliata, nonostante l'Italia vanti uno dei migliori acquedotti a livello europeo, regolato dal Decreto 31/2001 e soggetto a costanti controlli delle Asl che hanno il compito di accertare la salubrità dell'acqua.


 

Vorrei concludere l'articolo con una domanda di riflessione. L'imbottigliamento dell'acqua essendo figlio del consumismo può essere abbattuto con un approccio che si distanzia dalle politiche di marketing e terrorismo mediatico e psicologico?



Per approfondire:


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